E’ il vegetale più famoso del mondo; prima utilizzato solo come ornamento, è diventato il re dell’alimentazione per la molteplicità dei suoi componenti: vitamine, potassio, fosforo, betacarotene. Contiene anche licopene, un pigmento considerato potenzialmente un agente anticancro. Da oggi, al pomodoro è riconosciuta un’altra propietà salutare. Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Chimica Biomolecolare (ICB) del Cnr di Pozzuoli e del Dipartimento di Farmacologia Sperimentale, della Facoltà di Scienze Biotecnologiche dell’Università Federico II di Napoli ha, infatti, studiato gli effetti di un polisaccaride, purificato da bucce di pomodoro, du una linea cellulare di macrofagi opportunamente stimolati per ottenere una risposta infiammatoria. Le nostre osservazioni, pubblicate su Journal of Natural Products, spiega Barbara Nicolaus dell’ ICB-NCR, dimostrano come questo polisaccaride sia in grado di inibire l’espressione del gene che codifica per l’enzima nitrossido sintetasi inducibile, regolato dal fattore di trascrizione NF-kB, che svolge un ruolo chiave nel processo infiammatorio. L’attivazione del fattore di trascrizione NF-kB viene notevolmente ridotta dal polisaccaride.

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