«L’agro nocerino-sarnese dovrebbe essere per il San Marzano come la regione dello Champagne per le bollicine, che regola e valorizza tutta la filiera produttiva con azioni di tutela e promozione della denominazione». Quello di Paolo Ruggiero, vicepresidente della cooperativa agricola Gustarosso a Sarno è la visione di chi conosce bene il territorio e il suo frutto più pregiato, l’oro rosso della Campania. Che è tale, solo se nasce da cultivar selezionate e cresce nella pianura del Sarno, in un terreno di argilla e lapilli, ricco di sostanze organiche, sotto il sole delle province di Napoli, Avellino e Salerno. La terra felix.

Seminato e raccolto a mano, il pomodoro San Marzano si sviluppa in verticale e viene accudito secondo pratiche antiche che dovrebbero incidere, ovviamente, sui costi di produzione. Ma alla fine sul mercato il suo valore è come quello di un qualsiasi pelato lungo da industria.

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